Arianna Farinelli, politologa e scrittrice, esprime la sua determinazione nel non perdere la speranza, pur consapevole che il cammino verso la parità richiederà impegno e costanza da parte di uomini e donne. Le nuove generazioni non dovrebbero più essere costrette a convivere con le discriminazioni e i pregiudizi che hanno segnato quelle precedenti. Sua figlia adolescente le chiede conto di ciò che la sua generazione ha fatto per le donne, come era accaduto in passato, e lei risponde con amarezza: si sono illuse di vivere in un mondo equo, quando in realtà la parità è rimasta spesso solo un’idea astratta.
L'illusione della parità si protrae da decenni, dando l'impressione di un'immobilità soffocante, se non addirittura di una regressione negli ultimi anni. Nel suo libro Storia di una brava ragazza, Farinelli ripercorre la propria storia, partendo dall’infanzia nella periferia romana. Incoraggiata a raccontare la propria esperienza, decide di farlo attraverso l'autobiografia, scavando nelle radici delle ingiustizie vissute. L'autrice si sofferma sul significato stesso del corpo femminile, spesso oggettificato e ridotto a un simbolo di diversità e discriminazione.
Le pagine del libro raccontano un percorso doloroso e reale: le difficoltà di crescere in una borgata, gli episodi di molestie e violenza, il senso di colpa e la solitudine provati da molte ragazze. I giudizi imposti dalla società , l'ossessione per l'aspetto fisico, il desiderio di riscatto attraverso lo studio e l’emancipazione diventano temi centrali. Poi arriva la svolta: la partenza per New York nel 2000, carica di speranze e aspettative, per un futuro che sembrava più accessibile rispetto a quello che avrebbe potuto costruire nella sua città d'origine. Tuttavia, neppure la fuga può cancellare le ferite del passato: l’amore, il tradimento, l'abbandono e la necessità di ricostruirsi ancora una volta.
Editore : Einaudi